sabato 22 novembre 2008

Visto da vicino, nessuno è normale

(Ma certi, anche da lontano, non scherzano).

Tragicomico racconto in 4 atti di un viaggio in treno fino a Bologna, con un amico in carrozzella.

Premessa.
Trenitalia fornisce un servizio di assistenza ai portatori di handycap, per aiutarli a salire e a scendere dal treno. 
Purtroppo, non assicura che il treno sia quello scelto dal viaggiatore, pagato e prenotato.
Ma non si può avere tutto.

1. Il treno del mio amico arrivava a Milano con 10 minuti di ritardo, così rischiavamo di perdere la coincidenza.
Chiedo in biglietteria e l'addetto mi attacca un bottone pazzesco, chiedendomi se era un parente, commentando "ma che bravo che viaggia da solo..." e raccontandomi che anche lui ha un amico disabile, molto in gamba, che ha una pompa di benzina e una casa annessa... 
il tutto mentre si formava una mega fila dietro di me!!!
Alla fine mi indirizza all'ufficio dell'assistenza disabili, dove mi dicono che i 10 minuti restanti non erano sufficienti: avremmo dovuto prendere quello dopo.... un'ora dopo!
COSA??? non prendo un treno in 10 minuti?
L'amico mi aveva preallertata su queste possibili resistenze (sarà prassi!) e mi aveva detto di insistere, così invento che abbiamo un volo da Bologna, ma la cosa non interessa loro...
Avviso il capotreno che chiama la collega in mia presenza: "vero che non possiamo farci nulla?".

Morale della favola: siamo costretti a prendere quello successivo.

2. In treno.
Seduti nello scomparto attrezzato per i disabili, ci saluta una coppia di americani.
Anche qui, il mio amico non fa una piega: dice di vivere spesso momenti di improvvisa notorietà, sul treno, in vacanza... la gente lo saluta perchè è in carrozzina!

3. All'arrivo.
Un ragazzo gentilissimo dell'assistenza ci aiuta a scendere (da un'altra porta, perchè la nostra era bloccata) e, attraverso i sotterranei della stazione, ci conduce nell'atrio dove ci attendevano i nostri amici, affamati.

4. Viaggio di ritorno
Da Bologna, altro ragazzo simpatico e gentile, ci aiuta a salire sul treno.
All'arrivo a Milano scendiamo, già consapevoli che per prendere il treno che avrebbe riportato il mio amico a casa, avremmo vissuto altre peripezie.
Pare che sui treni regionali non possano viaggiare i disabili, perchè le porte non consentono di utilizzare un montacarichi. 
Dopo una telefonata, un no e il rischio di perdere il treno, l'ULTIMO della giornata, andiamo da soli al binario dove un ragazzo e un ferroviere in un attimo caricano il mio amico sul treno, con tutta la carrozzina.
A quanto pare, non è affatto un'impresa titanica, soprattutto perchè il mio amico è leggerissimo...

Nella carrozza del mio amico manca il riscaldamento. Dopo un'ora il vicino di posto decide che devono spostarlo... lui in fondo stava bene lì, ma nulla.
Arriva il controllore, donna, così il vicino stabilisce che bisognava cercare un uomo (...). 
L'amico dice che no, non serve, ma niente da fare: spostarlo in un'altra carrozza era diventata ormai una questione di principio. 
Così vanno a chiamare, nientepopodimenochè...
il MACCHINISTA!!!

Finalmente in una carrozza calda, il mio amico conclude il viaggio in treno, prende la sua auto e arriva a casa.

Ovviamente, con questa storia, abbiamo riso tutto il giorno e anche al telefono al suo arrivo a casa.
Abbiamo riso perchè il mio amico è abituato, autonomo, molto ironico...
Ma ci sarebbe da piangere!

7 commenti:

Igor ha detto...

davvero un bel carattere il tuo amico.
:)

Daniela ha detto...

già! :-)

Edinoia ha detto...

Già.
Mio papà ha vissuto gli ultimi 8 anni della sua vita su una sedia a rotelle, ma altri problemi "fisici" ci impedivano di fare queste "prove tecniche"...ma a lui sarebbe molto piaciuto!
Vergognoso...soprattutto se pensiamo che in tutti (o quasi tutti) gli altri stati europei sono 100volte più avanti di noi...
Già.
In Italia, persino per i parcheggi disabili ti trovi a litigare, anche se hai ragione! Uno ride, ma a pensarci bene c'è da spararsi!

Breve racconto: nella città dove vivo, in una delle piazze pedonali del centro, sono stati inseriti 3 parcheggi di cui uno per carico/scarico, e due x disabili. Arrivano i miei genitori (ovviamente possessori di tagliando x il parcheggio "favorito") e su una macchina c'è un tizio, normodotato (solo fisicamente) che legge il giornale. Mio papà, caliente, s'attacca al clacson. Questo, con calma, abbassa il giornale: mio papà mostra il tagliando e gli indica che sta impropriamente sostando. Risposta: "no guardi, sto aspettando mia moglie che è dal macellaio...quando arriva mi sposto". Mio papà "fumante" gli ha risposto "no guardi che lei non ha capito, si deve spostare SUBITO!". Purtroppo/perfortuna su questa frase è arrivata la moglie.

Dei vigili che ti danno torto, invece, ve lo racconto un'altra volta...

Edinoia ha detto...

ops scusate, non era mia intenzione dilungarmi così tanto...

Igor ha detto...

@edinoia
la merce più preziosa non si comprerà mai mai: il buon senso.

Daniela ha detto...

IGOR hai colto in pieno!

Edinoia ha detto...

esatto Igor!
...e purtroppo, come diceva mio papà, la mamma degli ignoranti pare essere sempre perennemente incinta!